Monitora un server Nginx con Linux-dash

Linux-dash

Linux sta per server web, ed è quello tra Apache e Nginx hanno una buona porzione di questo mercato assolutamente dominata, ed è noto che ciò è dovuto non solo alla potenza di entrambe le alternative ma soprattutto alle buone opzioni che abbiamo per monitorare il nostro sito web con qualcuno di loro. Ed è che questo compito è estremamente importante per coloro che lavorano come amministratori di sistema e hanno bisogno di sapere in ogni momento se i server funzionano e in che modo lo stanno facendo.

Ma accanto a soluzioni consolidate e di uso avanzato come Zenoss o Nagios, abbiamo un buon numero di strumenti più semplici che possiamo utilizzare per monitorare il nostro server Linux più semplicemente, più accessibile agli utenti a valle. E ora esamineremo una chiamata Linux-dash, molto completo e semplice da installare e iniziare a utilizzare.

Vediamo allora, come installare linux-dash su Ubuntu e con Nginx come server web (Abbiamo scelto questa opzione rispetto a quella di Apache perché è quella che è cresciuta di più negli ultimi mesi). Per cominciare, come sempre si ricorre alla riga di comando per inserire quanto segue:

sudo apt-get install git nginx php5-json php5-fpm php5-curl

Poi disattiviamo la configurazione predefinita in Nginx:

sudo rm / etc / nginx / sites-enabled / default

Ora dobbiamo modificare il file /etc/ngingx/conf.d/linuxdash.confe stabiliremo che Nginx utilizza la porta 8080, quindi il contenuto del file dovrebbe essere il seguente:

server {
nome_server $ nome_dominio;
listen 8080;
root / var / www;
indice index.html index.php;
access_log /var/log/nginx/access.log;
error_log /var/log/nginx/error.log;

posizione ~ * \. (?: xml | ogg |mp3| mp4 | ogv | svg | svgz | eot | otf | woff | ttf | css | js | jpg | jpeg | gif | png | ico) $ {
try_files $ uri = 404;
scade max;
accesso_disconnessione;
add_header Pragma pubblico;
add_header Cache-Control "public, must-revalidate, proxy-revalidate";
}

location / linux-dash {
indice index.html index.php;
}

# PHP-FPM tramite prese
posizione ~ \ .php (/ | $) {
fastcgi_param SCRIPT_FILENAME $ document_root $ fastcgi_script_name;
fastcgi_split_path_info ^ (. +? \. php) (/.*) $;
fastcgi_pass unix: /var/run/php5-fpm.sock;
if (! -f $ root_documento $ nome_script_fastcgi) {
404 ritorno;
}
try_files $ uri $ uri / /index.php?$args;
includi fastcgi_params;
}
}

Adesso dobbiamo configurare php-fpm, uno dei pacchetti che abbiamo installato nel primo passaggio, cosa che facciamo modificando il file /etc/php5/fpm/pool.d/www.conf, per aggiungere i parametri 'utente', 'gruppo' e 'ascolta (il resto del file può essere lasciato invariato:

utente = www-data
gruppo = www-data
ascolta = /var/run/php5-fpm.sock

Finalmente siamo pronti installa linux-dash, che non ha PPA ma installiamo da github:

clone di git https://github.com/afaqurk/linux-dash.git
sudo cp -r linux-dash / / var / www /
sudo chown -R www-data: www-data / var / www

Per finire dobbiamo solo riavviare il server Nginx insieme a php5-fpm:

riavvio del servizio sudo php5-fpm
riavvio del servizio sudo nginx

Ora che abbiamo installato questo strumento, continueremo con quanto segue, ovvero vedere come utilizzarlo in modo efficace monitorare il nostro server Linux, e per questo dobbiamo avviare il browser web, aprire una scheda e inserire l'URL del nostro server seguito dalla porta 8080 e dall'installazione di linux-dash, che dopo aver seguito i passaggi sopra indicati dovrebbe essere qualcosa del tipo:

http://<linux-IP-address>:8080/linux-dash/

Come vediamo, L'interfaccia di linux-dash è piuttosto semplice ed è costituito da una bacheca in cui possiamo visualizzare vari widget e in essi le proprietà di sistema, widget che invece possiamo riorganizzare a piacimento per assecondare al meglio le nostre preferenze e possiamo anche utilizzare temi per adattare l'aspetto linux- dash al nostro sistema. Tra i diversi parametri che potremo monitorare con linux-dash abbiamo le informazioni generali del sistema (sistema operativo, memoria ram, numero di core), l'utilizzo del disco e di ciascuna delle partizioni montate del sistema, le plugin installati (mysql, openssl, python, ecc.), e poi tutte le informazioni relative alla connettività: interfacce attive (con informazioni su ciascuna di esse), velocità di download e upload del server, numero di connessioni in entrata e in uscita, ping , utenti connessi e processi attivi tra poche altre cose.

Come possiamo vedere, è una soluzione abbastanza completa e, soprattutto, molto semplice da installare e iniziare a utilizzare, quindi non è necessario essere utenti avanzati per trarne vantaggio. Ci auguriamo che questi passaggi siano stati utili affinché i nostri lettori siano incoraggiati a provarlo, perché in più di un caso troveranno una piacevolissima sorpresa.


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