In questo post, continueremo il Tutorial 05 dalla nostra serie di tutorial in poi Shell Scripting. Nello specifico affronteremo a serie buone pratiche, di cui tenerne conto nell'effettuare lo stesso.
Poiché, nel precedente (Tutorial 04) ci rivolgiamo agli altri punti pratici di base relativi a questi, in particolare il come vengono generati, come vengono eseguiti, e quali sono le parti che compongono a script della shell bash.
E, prima di iniziare questo post chiamato «Scripting della shell – Tutorial 05», ti consigliamo di esplorare quanto segue contenuti correlati, alla fine della lettura di questo post oggi:
Esercitazione sugli script della shell 05
Buone pratiche per creare uno script
Le 10 migliori pratiche per gli script di shell
Tra i 10 più importanti che possiamo citare sono i seguenti:
- Rientra il codice: Un codice sviluppato in forma leggibile è molto importante per una migliore comprensione. E i rientri necessari offriranno una visione chiara dell'elaborata struttura logica.
- Aggiungi spazi di separazione tra le sezioni di codice: Separare il codice in moduli o sezioni rende qualsiasi codice più leggibile e facile da capire, non importa quanto sia lungo.
- Commenta il più possibile il codice: Aggiungendo descrizioni utili e necessarie ad ogni riga o ordine di comando, sezione di codice o funzione sviluppata, è più facile capire cosa è stato programmato.
- Crea variabili con nomi descrittivi delle tue funzioni: L'assegnazione di nomi di variabili che descrivano e identifichino chiaramente la funzione per cui è stata creata aiuta a comprenderne lo scopo.
- Usa la sintassi
VARIABLE=$(comando)
per la sostituzione del comando: Invece di seguire il vecchio modo ora deprecatoVARIABLE=`date +%F`
. - Utilizzare moduli o variabili per la convalida del superutente e degli utenti autorizzati, con o senza password: Per aumentare i livelli di sicurezza, nelle parti richieste del codice.
- Utilizzare moduli o variabili di validazione del Sistema Operativo (Distro, Versione, Architettura): Per impedire l'utilizzo dei file su computer (o server) non supportati.
- Utilizzare moduli o procedure per confermare l'esecuzione di azioni critiche o batch: Per ridurre al minimo gli errori dovuti all'improvvisazione o alla disattenzione.
- Include moduli essenziali assortiti: Tra quelli che si possono citare, i moduli Welcome e Farewell, doppia verifica dell'esecuzione, per una migliore esperienza utente.
- Crea interfacce visive intuitive: Sia da Terminale (CLI) che per Desktop (GUI) utilizzando i comandi
"dialog"
,"zenity"
,"gxmessage"
,"notify-send"
e anche i comandi"mpg123 y espeak"
per avvisi sonori e notifiche sonore con voce umanizzata o robotica.
Altro importante
- Razionalizzare la dimensione dello script con funzioni e/o moduli esterni: Se uno script finisce per essere molto grande, è meglio dividerlo usando le funzioni o dividerlo in file di script più piccoli, che vengono chiamati da uno script principale.
- Richiamare, in modo chiaro ed evidente, le chiamate ad altri Interpreti (linguaggi di programmazione) all'interno dello Script: Per fare ciò, dobbiamo invocarli chiaramente tramite righe o moduli.
Riassunto
Insomma, lo speriamo Tutorial 05 su «Shell Scripting» sulle buone pratiche durante la creazione di script, e le precedenti, stanno aumentando la conoscenza di molti, quando si realizzano le più ottimali e funzionali File di script generati con Bash Shell.
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